Rigenerazione urbana al cinema: felici di aver sostenuto la rassegna "Wild Cities"

Grazie alla rassegna “Cinema in Abbazia” si parla di rigenerazione urbana, recupero dell’esistente e delle trasformazioni della città contemporanea. Bucci Spa ha sostenuto l’evento e presentato il suo ultimo progetto di riqualificazione di un edificio storico di Parma


Bucci Spa ha sostenuto con molto entusiasmo la rassegna cinematografica “Cinema in Abbazia” che nella sua edizione del 2019 ha preso il titolo “Wild Cities” ed ha proposto al pubblico cinque film documentari dedicati alla città contemporanea e alle sue trasformazioni, a partire da punti di vista singolari.

La rassegna è stata organizzata dall’Ordine degli Architetti PPC di Parma e da CSAC Università di Parma che ha messo a disposizione la suggestiva location dell’Abbazia di Valserena. “Cinema in Abbazia” ha visto la collaborazione dell’Associazione Sequence, il patrocinio del Comune di Parma e il sostegno di Fondazione MonteParma, con il supporto di  Allodi Srl e Bucci Spa.

I film sono stati selezionati con la consulenza di Silvio Grasselli, dottore di ricerca in Cinema, membro del comitato di selezione e curatore del Festival dei Popoli (Firenze), vicedirettore di DocSS – Festival internazionale del cinema urbano (Sassari). La rassegna è stata a cura di Cecilia Merighi e Daniele Pezzali per l’Ordine Architetti PPC di Parma, Sara Martin per CSAC Università di Parma, Stefano Cattini e Sara Antolotti per l’Associazione Sequence.

“Siamo molto contenti di aver trovato supporto per il nostro progetto da parte di queste due imprese edilizie importati del territorio. – spiega Cecilia Merighi – Queste imprese si  stanno proprio contraddistinguendo per il processo di rigenerazione della città che hanno svolto e continuano a svolgere. Pensare alla città per noi, adesso, è questo: pensare al recupero dell’esistente più che alla creazione del nuovo. Bisogna saperlo fare con attenzione e sensibilità. Queste due imprese vanno proprio in questa direzione”.

Durante la rassegna, sul tema della rigenerazione, Bucci Spa ha presentato il suo nuovo progetto di riqualificazione di un edificio storico e nobile nel cuore di Parma. Palazzo Hotz, sito tra Borgo Retto e Borgo delle Colonne, vedrà un attento lavoro di recupero che spera di riportare all’antico splendore quello che può essere considerato un piccolo gioiello nascosto nel centro storico della città.

“Siamo molto entusiasti nel l’aver sostenuto questa iniziativa. – commenta il presidente di Bucci Spa, Carlo Bucci – Crediamo fortemente nel valore culturale che una città riesce a conservare grazie alla riqualificazione di spazi ed edifici storici. Per noi imprese edili è una sfida importante che dobbiamo saper vincere. Bucci Spa è impegnata nel recupero di Palazzo Hotz perché vuole puntare proprio su questi valori, oltre al fatto che c’è un inequivocabile soddisfazione nel riuscire a riportare al suo antico splendore un edificio nobile come questo”.

“Come Ordine degli Architetti PPC Parma – continua Cecilia Merighi – abbiamo iniziato a fare una serie di progetti che potessero coinvolgere  non solo tecnici e architetti ma tutti i cittadini. Lo strumento del cinema, in questo senso, è uno dei migliori. La rassegna ha avuto come filo conduttore quello della città, non dal punto di vista architettonico, ma dando accento al modo di viverla da parte dei cittadini: come l’uomo interagisce nello spazio urbano. Abbiamo cercato film che avessero letture differenti: in negativo e positivo. A volte, infatti, proprio dal basso, cioè dai cittadini stessi, si possono creare condizioni positive e attive di rigenerazione per la città”.

“La scelta dei documentari – spiega il curatore Silvio Grasselli – è stata dettata dalla voglia di immaginare un programma che provasse a dare una divertente rappresentazione dell’architettura con la forma del film documentario. Ne abbiamo individuati cinque che rispecchiassero a pieno il senso di “Wild Cities”. Ognuno dei film è infatti un racconto della città selvaggia. Selvaggia nelle sue dinamiche di vita e convivenza. Il filo rosso della rassegna è il metodo di studio e lavoro che deve compiere l’architetto, il progettista, l’urbanista”.