Così la rete cambia l’edilizia
La connettività rappresenta il prerequisito per accedere ai nuovi servizi,
sempre più richiesti dagli acquirenti, che entrano negli edifici
Connessione ultraveloce, smart tv, videosorveglianza, domotic e building automation: in una realtà sempre più iperconnessa gli edifici di domani saranno innanzitutto dei grandi nodi della rete.
Ecco che far riconquistare alla casa il suo ruolo centrale nella vita di utenti sempre connessi da qualunque parte del globo diventa una sfida decisiva per chi ha fatto dell’edilizia la sua professione.
Un tema affrontato allo Smart Building Roadshow 2018 di Roma organizzato da Smart Building Italia in collaborazione con Anitec-Assinform, l’associazione confindustriale delle aziende attive nei settori dell’ICT e dell’elettronica di consumo, Unindustria e ACER-Ance Roma.
“Organizziamo per il quarto anno il Roadshow, attività di informazione su norme, tecnologie e metodologie relative all’edificio in rete per colmare il gap di informazione e sensibilità che persiste nei confronti del tema e della legge” ha spiegato Luca Baldin, project manager di Smart Building Italia.
Un gap cruciale per il futuro dell’intero settore: se la connettività è il motore dell’innovazione, “l’impianto multiservizio”, ovvero l’infrastruttura di telecomunicazioni all’interno degli edifici stabilita dalla Legge n. 164/2014, diventa il fulcro dell’edificio stesso giacché da qui passa l’accessibilità a internet e a tutti i servizi, che deve essere semplice e al tempo stesso efficiente così da rispondere al meglio ai nuovi stili di vita della digitalizzazione. Nella valutazione di un nuovo immobile, la capacità di erogare servizi innovativi ha ormai lo stesso peso della classificazione energetica.
“Unindustria è impegnata oramai da tempo nella promozione delle tecnologie innovative per la realizzazione delle reti infrastrutturali del sottosuolo, e accoglie con particolare favore queste linee guida per la cablatura verticale degli edifici, che di fatto completano e rafforzano il quadro degli strumenti per connettere le nostre città” ha affermato il Vice Presidente della Sezione Information Technology di Unindustria Antonio Amati.
Ed è proprio qui il primo passo necessario per quest’Italia 4.0: mettere a sistema diversi processi di digitalizzazione e innovazione già in corso per ottimizzarli al meglio e massimizzarne i risultati.
Occorre che l’edilizia faccia rete affinché la rete possa cambiare l’edilizia.