Decreto legge Crescita: positivi i fondi salva imprese e le misure per la rigenerazione urbana
Con il Dl Crescita si fanno passi in avanti per la rigenerazione dei centri urbani e la loro messa in sicurezza. Restano tuttavia criticità su alcuni temi
Dopo l’approvazione del Dl Crescita arriva la soddisfazione di Ance, associazione nazionale costruttori edili, per l’approvazione di alcune misure determinanti per sostenere e promuovere un rilancio dell’edilizia. Anche Bucci Spa appoggia la posizione di Ance.
Secondo il Presidente Ance, Gabriele Buia, in particolare è molto positivo il pacchetto di misure fiscali che prevede la detassazione delle imposte sull’acquisto di immobili da demolire o ristrutturare, l’estensione del sismabonus per gli acquisti di case demolite e ricostruite con criteri antisismici alle zone 2 e 3 e la possibilità per le imprese di cedere il credito d’imposta acquisito sotto forma di sconto sui lavori. “Mi auguro che nella Legge di bilancio alcune di queste misure possano essere estese anche a tutti gli altri operatori immobiliari che svolgono un ruolo fondamentale per la crescita economica delle nostre città” sostiene Buia. Secondo Ance sono positive anche le misure sul credito con l’istituzione di un Fondo salva opere che consentirà il pagamento delle centinaia di imprese creditrici dei grandi gruppi in crisi e di conseguenza il completamento di quelle opere che attualmente risultano bloccate. Positiva anche l’istituzione del Fondo di garanzia per le PMI che permette alle imprese in difficoltà, dopo oltre 10 anni di crisi estenuante e di liquidità a corto, di ristrutturare il proprio credito.
Carlo Bucci, presidente di Bucci Spa, ritiene in linea con Ance che “il legislatore abbia compreso l’importanza della leva fiscale per la rigenerazione dei centri urbani e la loro messa in sicurezza. Un passo in avanti che si spera possa essere accelerato per il bene della crescita del Paese. L’importante è che non si perda tempo in complicate istruttorie prima di procedere con i pagamenti alle imprese che ne hanno diritto. In questo modo si garantirà alle imprese e al territorio l’occupazione e la tenuta economica”.
Secondo Ance tuttavia può esserci preoccupazione per la misura che consente agli istituti bancari di cedere in blocco i crediti deteriorati, ma non ancora in sofferenza. “Occorrerà vigilare – specifica Buia – affinché sia garantito il sostegno finanziario alle imprese cedute evitando un approccio meramente liquidatorio che rappresenterebbe la pietra tombale per migliaia di operatori con problemi finanziari superabili”.